Come nelle favole (vere) (per gli Under 20)

È iniziata la scuola da un paio di settimane, e oggi vi parlo di impegno a superare gli ostacoli e di determinazione per raggiungere i propri obiettivi, come fanno i protagonisti delle favole.

Le favole ci piacciono perché ci fanno emozionare.

Nelle favole di un tempo, però, le protagoniste erano delle povere ragazze in attesa del riscatto portato dal principe azzurro. Con la sensibilità di oggi sull’uguaglianza di genere erano modelli “vomitevoli”. Poi sono venute Mulan, Merida (Rebel), Elsa (Frozen), Oana (Oceania) e Raya, figure tenaci e determinate in modi diversi ad essere artefici della loro libertà e del loro destino… Infine Emma.

Emma ha 18 anni. Essendo inglese, è stata invitata al torneo di Wimbledon dove ha giocato le prime 4 partite della sua carriera nel circuito “maggiore”. Dopo è tornata a casa e ha dato gli esami, perché doveva finire la scuola.

Poi è andata a giocare le qualificazioni per il torneo di New York, uno dei 4 più importanti del mondo. Era la sua quinta partita. Da lì ne ha vinte 10 di fila, ha sconfitto tutte le sue avversarie senza perdere un set, ha conquistato il trofeo, stabilendo tutti i record possibili in un solo torneo alla seconda partecipazione, la prima che si era dovuta “meritare”.

Il video che vi propongo si intitola: “La favola di New York”(link),  ma sarebbe più corretto chiamarlo: “La favola di Emma” perché questo è il punto: le cose non accadono da sole, siete voi i protagonisti e le protagoniste. Nel nostro modo di pensare e di parlare, per esempio, diciamo: “La prossima volta andrà meglio…”, ma è un’affermazione imprecisa, che non ci allena alla verità. Dovremmo dire: “La prossima volta tu potrai farlo andare meglio…”

Emma era una tennista esordiente, ma ha stabilito una progressione impressionante migliorando partita dopo partita, come se ogni match le fosse valso un anno di esperienza. Questo significa: imparare.

Il video dura 13’, ma non c’è bisogno di guardarlo tutto. Io vi consiglio di guardare i primi 2 minuti e dal 9 all’11, dove si vede che ha iniziato a giocare nei campi laterali, vuoti, e dopo si trova sul centrale, davanti a 10.000 tifosi.

E non perdetevi per nulla al mondo il rovescio al minuto 6’19” – 6’20”. Se si potesse materializzare la perfezione è in quel colpo. Quel timing, quella sfrontatezza buona, quella risolutezza, quel di più indescrivibile che rappresenta quel gesto, è quanto di meglio potrei augurarvi nella vita e che vi auspico di imparare.

Don Davide