Noi e il Risorto (Under 20 testo+video)

L’apostolo Tommaso è stato cristallizzato come quello cocciuto e incredulo, ma in fondo desiderava solo avere un incontro vero e personale con Gesù risorto, come tutti gli altri.

Per questo, in realtà, mi sta simpatico: perché non si accontentava per sentito dire, perché cercava qualcosa di autentico.

Un incontro così è descritto meravigliosamente nell’inizio del Libro dell’Apocalisse. Uno pensa a una cosa spaventosa, che precede catastrofi degne di un disaster movie americano…

Gesù risorto, invece, ci incoraggia con una mano sulla spalla.

“Egli, posando su di me la sua destra, disse: Non temere! Io sono il Primo e l’Ultimo, e il Vivente!” (Ap 1,17-18).

Lui è vittorioso sulle forze inquietanti della nostra esistenza e della storia che viviamo.

Però non pensate a un Gesù risorto come a una specie di supereroe religioso inquietante… immaginatelo piuttosto come Baymax quando consola Hiro (VIDEO).

Come dice il dialogo, potrebbe accadere che non ci siano evidenze di mali fisici, ma non conta.

Alcune volte può far male in un modo diverso.

In quei momenti, siamo tentati di pensare che non ci sia nessuno capace di aiutarci.

Per superare questi pensieri, abbiamo bisogno di un incontro vero, di rassicurazione e di contatto fisico, come Tommaso. Ecco, allora, la mano di Gesù su di noi: “Non temere, io sono il Vivente!”.