Il soccorso e la salute

Come sempre, Maria ci spinge a una singolare adesione alla vita della nostra chiesa. Il papa e il vescovo ci hanno ripetutamente detto di uscire dai nostri confini, che preferiscono una chiesa magari un po’ sgangherata, ma che vada fuori, per le strade, e incontri le persone con una testimonianza di fede semplice e gesti di amicizia.

La Madonna, in una duplice veste, aiuta la nostra parrocchia a raccogliere questo invito.

Quest’anno coincidono i due momenti della tradizionale processione della Madonna del Borgo San Pietro, conosciuta anche come Beata Vergine del Soccorso, e la conclusione dell’Ottavario della Madonna della Salute.

Nel 1527, durante l’inizio di un’epidemia di peste, la statuetta venerata nella cappella del Borgo San Pietro venne portata in processione lungo le strade infettate. Al suo ritorno, secondo le cronache, la peste immediatamente scomparve. Il Senato Bolognese allora emise il voto di portare in processione la statua (oggi l’immagine) della Madonna del Soccorso, fino al Borgo del Pratello e all’Oratorio di San Rocco (vicino al quale c’era il cimitero degli appestati e dei lebbrosi), come ringraziamento per essere scampati all’epidemia. Da allora, quella processione, pur sempre più esigua, si ripete ogni anno.

La nostra parrocchia, dal canto suo, usualmente conclude l’Ottavario di preghiera alla Beata Vergine della Salute con una processione.

Si è deciso, pertanto, di unificare i due momenti, e di ravvivare così una delle processioni più antiche della nostra tradizione cittadina. Questa scelta ci spingerà a camminare lungo Via del Pratello, recuperando la storia della nostra città, e offrendo un segno di amicizia semplice a tutti coloro che affiancheremo.

Vorrei, infatti, che non fosse una processione “militante”, ma fraterna e testimoniale: testimoniamo, appunto, il soccorso che ci viene dalla fede, e la supplica per la salute (corporale e spirituale) che tutti cerchiamo e di cui tutti abbiamo bisogno.

In quest’occasione, la nostra parrocchia unita alla comunità del Borgo San Pietro rappresenteranno davvero la chiesa come un ospedale da campo, secondo la nota immagine del papa: un posto dove si cerca un po’ di soccorso per la propria salute e – per chi è più sensibile – per la propria salvezza.

Mi piacerebbe che, oltre la gioia dei palloncini dei bimbi che saranno lanciati al cielo, e i colori dei fiori che saranno regalati come segno di amicizia, lasciassimo dietro ai nostri passi una piccola traccia di gioiosa vitalità per la nostra città.

Don Davide