Lamicizia (Under 20)

“Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi” (Lc 22,15).

Condividere qualcosa di importantissimo.

Anche Gesù ne ha bisogno nel momento più difficile della sua vita. E noi impariamo quanto sia importante stare insieme.

Stare insieme quando Gesù ci insegna l’amore. Stare insieme allo stesso modo in cui lui ha vissuto l’amicizia. Stare insieme ad affrontare la morte, quella di un amico, di un nonno o persino di un genitore.

La chiamerei Lamicizia, senza l’apostrofo, con l’iniziale maiuscola e tutta attaccata.

In questi giorni si celebra qualcosa di molto importante.

I tre giorni del “Triduo Pasquale” hanno al centro l’amicizia, l’amore e la vita, così come queste tre realtà possono essere illuminate da Dio.

Anche se fate fatica a credere, anche se in qualche occasione la Chiesa vi ha deluso, cogliete l’occasione di festeggiare e magari di celebrare qualcuno di questi momenti.

Sono certo che ne ricaverete qualcosa di buono.

Ci sono delle persone e una comunità che hanno voglia di festeggiare anche con voi.

 




A metà dell’Avvento

Dilatare il cuore

Tutti gioiamo e ognuno gioisce per cose anche molto diverse.

Bisognerebbe imparare a gioire con chi gioisce, e ad accogliere il pianto di chi piange.

Quando riusciamo ad attivare questa circolarità virtuosa, dilatiamo il nostro cuore, ci apriamo anche a cose che prima non ci interessavano e non conoscevamo,

la nostra esistenza si espande, siamo più capaci di accogliere e comprendere la vita.

Rallegratevi

Di motivi di rallegrarci, questo Avvento, ne ha regalati parecchi alla nostra comunità.

Abbiamo celebrato una bella festa per l’anniversario del mio ingresso in parrocchia (ricordo che data la vicinanza del compleanno di don Valeriano, festeggiamo sempre in quell’occasione anche la sua permanenza tra noi da ormai molti anni); vediamo tanti bimbi contenti e tante famiglie del catechismo che partecipano con entusiasmo alla messa delle 10 loro riservata, nonostante i numeri ci travolgano rispetto alle nostre possibilità e ai nostri spazi; inoltre, la Provvidenza – che ha molti nomi concreti – ha permesso di attivarci per rilanciare alcuni gruppi dell’ACR e dei giovanissimi che per vari motivi avevano avuto una battuta d’arresto; i giovani della Zona Pastorale stanno realizzando un bel percorso e l’impegno caritativo della nostra comunità, grazie a persone speciali, è encomiabile.

Infine, io personalmente ho avuto alcuni incontri preziosi, che arricchiscono senz’altro anche la vita di tutta la Parrocchia.

Non angustiatevi

San Paolo, nella seconda lettura, dice anche di “non angustiarsi per nulla” (cf. Fil 4,5).

In realtà, non mancano le angustie. Sono preoccupato per le persone ammalate, che ci mancano e vorremmo che fossero di nuovo presto non solo insieme con noi spiritualmente, ma anche fisicamente. Vogliamo che non si sentano sole e che siano confortate e curate.

Sono inquieto anche perché nella frenesia delle incombenze, non riusciamo a realizzare nemmeno le più necessarie,

come ad esempio rieleggere il Consiglio Pastorale Parrocchiale.

Da ultimo, non nascondo qualche motivo di apprensione per la gestione economico-amministrativa della Parrocchia, che nonostante la competenza e l’aiuto totale del Consiglio Pastorale per gli Affari Economici, rappresenta un pensiero sempre costante.

Regali di Natale

Ho scritto queste cose in condivisione,

perché la Parrocchia è di tutti, è davvero la nostra casa comune.

Tuttavia, mi rendo perfettamente conto che gli stessi motivi per rallegrarsi e le medesime preoccupazioni le ha anche ciascuno e ciascuna di voi, e che tutti potremmo pensare che già è faticoso stare dietro alle nostre cose, non riusciamo a caricarci i pesi gli uni degli altri.

Invece

è proprio a questa reciprocità che penso.

Voglio condividere le vostre gioie e farmi carico delle vostre angustie, e pregare al Signore per ciascuna di esse e per ogni vostra necessità. Desidero che la comunità parrocchiale viva questo in maniera circolare.

In questo modo espanderemo il bene e ce ne sarà in abbondanza per tutti, come se quei famosi cinque pani e due pesci fossero i nostri regali di Natale.

Don Davide




Come in famiglia (per gli Under 20)

Mi sono ripromesso di scrivere ogni domenica poche righe per voi. So che dovrei usare Instagram, o addirittura Tik Tok, ma non voglio essere ridicolo, e questo dello scrivere è lo strumento che so usare meglio.

In questi giorni è morta una persona cara a me e a tutta la parrocchia. In questi ultimi anni abbiamo salutato molte persone deliziose che nel corso del tempo hanno letteralmente edificato la nostra parrocchia, la nostra chiesa e la nostra comunità.

Sono un po’ triste, anche se credo nella resurrezione. Lo sono tutte le volte che saluto qualcuno a cui ho voluto bene, o un mio parrocchiano o una mia parrocchiana. È un’emozione più forte di più di quando sento parlare di morti lontane, perché le relazioni contano.

Lo condivido con voi perché in una famiglia si fa così: ci si dicono le cose e poi sta ai grandi sostenere i pesi e ai più giovani, sapere che ci sono, ma anche portare quella spensieratezza e serenità che fa bene a tutti.

È ripresa la scuola e spero che sia stato un buon inizio per ciascuno e ciascuna di voi. La prossima settimana vorrei scrivervi una cosa in proposito. Un caro saluto.

Don Davide