Lo strappo necessario

Abbiamo vissuto una bella assemblea parrocchiale, partecipata e con tanti buoni spunti e suggerimenti.

Sia il desiderio di una maggiore corresponsabilità da parte di tutti e del bisogno che ciascuno valorizzi al servizio della comunità i propri doni e talenti; sia le necessità imposte dalla presente situazioni socio economica, chiedono una particolare creatività nella pastorale, un’inventiva, un guizzo originale.

Abbiamo parlato di una “comunità di carismi” e di una “comunità consapevole e attiva” sulle problematiche legate alla sostenibilità.

Nel vangelo l’amministratore è protagonista di una operazione articolata e complicata, fa una cosa non giusta che viene lodata dal padrone in modo paradossale e che potremmo definire “uno strappo necessario”.

In tanti ambiti della nostra pastorale, quest’anno abbiamo bisogno di uno strappo necessario: di trovare strade e modi diversi da come abbiamo fatto negli anni passati per affrontare una situazione difficile anche guardando al futuro.

Il primo, lo abbiamo detto, è l’urgenza di una maggiore disponibilità di tutti a mettere a servizio i propri doni.

Il secondo saranno alcuni cambiamenti, sia in termini di consapevolezza che in termini di partecipazione, legati al sostentamento economico della parrocchia.

Il terzo saranno i nuovi orari di apertura della chiesa e delle celebrazioni a partire dal 5 ottobre, che vanno nella direzione di un maggiore senso di comunità.

Intanto, preghiamo per il gruppo dell’ACR che riprende le attività con la Due Giorni, e per i cresimandi, che sabato 24 riceveranno il Sacramento della Confermazione.

In questa domenica ricorre il primo anniversario della morte di Luciano Bocchi, che è stato al servizio della parrocchia e della diocesi in modo esemplare, sempre con il tentativo di capire quale fosse la cosa necessaria nel presente e come costruire il futuro in modo sapiente.

Teniamo questo ricordo affettuoso come un incoraggiamento a offrire il dono dei nostri personali carismi al servizio di tutti, e di preparare una comunità adatta alle numerose sfide dei tempi che ci stanno davanti.

Don Davide