La Croce di San Valentino

Segno di fede e devozione.

La Croce di San Valentino è un segno di fede e di devozione molto speciale, legato alla chiesa santuario di S. Valentino della Grada.

Gesù ci invita a prendere su di noi il suo giogo (Mt 11,28-30) come il Cireneo (Mt 27,32), ma in realtà non siamo noi ad aiutare lui, è lui che sostiene noi. Il giogo, portato così assieme con lui, diventa leggero e noi troviamo sorprendentemente consolazione e riposo. È l’esperienza della grazia.

La Croce di San Valentino è il segno di questa grazia. È una croce con un unico asse verticale, ma due assi orizzontali, a indicare che la nostra croce è unita a quella di Gesù.

È la grazia che ha provato prima di tutto il sacerdote Valentino, nella sofferenza del martirio. Affidandoci alla sua intercessione, siamo sempre aiutati a trovare in Gesù coraggio, consolazione e sollievo.

Signore Gesù,
unisci la mia croce alla tua
affinché anche la mia sofferenza
sia trasfigurata,
come quella di San Valentino,
in un’offerta d’amore a te
per la salvezza del mondo
e per il bene di coloro che amo.

Amen.

Calendario delle Celebrazioni nella Chiesa di S. Valentino

 




I Campi, la Madonna della Grada e la Croce di S. Valentino

Con ancora la gioia e l’entusiasmo nel cuore per i campi estivi appena conclusi dei ragazzi delle medie e delle superiori, e pieni di gratitudine per queste esperienze preziose, in questa settimana celebriamo la Solennità di S. Maria della Grada, venerdì 6 settembre.

Alla Madonna della Grada affidiamo la ripresa dell’anno pastorale.

Al termine delle celebrazioni benediremo anche la Croce di San Valentino, segno di fede e di devozione molto amato dai fedeli che vengono a pregare il santo nell’omonima chiesa santuario.

Vorremmo così collegare il cammino di un popolo con i suoi estremi: da una parte la vitalità dei ragazzi e dei giovani, dall’altra le speranze di tutte le persone che hanno bisogno di affidarsi all’intercessione di San Valentino. In mezzo, il cammino del popolo di Dio per la nostra parrocchia, la Zona Pastorale San Felice e la diocesi intera.

Gesù ci invita a prendere su di noi il suo giogo come il Cireneo, ma in realtà non siamo noi ad aiutare lui, è lui che sostiene noi. Il giogo, portato così assieme con lui, diventa leggero e noi troviamo sorprendentemente consolazione e riposo. È l’esperienza della grazia.

La Croce di San Valentino è il segno di questa grazia. È una croce con un unico asse verticale, ma due assi orizzontali, a indicare che la nostra croce è unita a quella di Gesù.

La grazia di questo sollievo e di questa consolazione è quella che ha provato prima di tutto il sacerdote Valentino, nella sofferenza del martirio. Affidandoci alla sua intercessione, siamo sempre aiutati a trovare in Gesù coraggio, consolazione e sollievo.

Invito pertanto tutti coloro che si sentono protagonisti e responsabili del cammino pastorale delle nostre comunità (parrocchiale, zonale e diocesana) ad essere presenti a questa celebrazione, per affidare alla Madonna della Grada l’anno pastorale e a San Valentino la vita propria e di tutte le persone care.

Don Davide




San Valentino

Una festa non solo degli innamorati… 

La presenza delle reliquie di S. Valentino, sacerdote romano e martire del III secolo, nella piccola e suggestiva chiesa “alla Grada” a lui dedicata è ricca di significati. 

Tradizionalmente, la devozione a S. Valentino è legata soprattutto alla preghiera e alla cura degli ammalati. 

Ovviamente, celebrandosi la memoria liturgica il 14 febbraio, la devozione a S. Valentino è legata anche alla popolare festa degli innamorati 

Per il terzo anno, il vescovo ha chiesto di fare una grande convocazione di tutti gli innamorati, per ringraziare e gioire insieme di questa esperienza fondamentale della vita, che è anche rivelativa: “Chi ama ha conosciuto Dio”, dice la Prima lettera di S. Giovanni, apostolo. È un momento decisamente festoso, a cui sono invitati, secondo il desiderio del vescovo, letteralmente tutti coloro che vogliono celebrare l’amore. 

Quest’anno, però, le celebrazioni vogliono porre un’attenzione anche sulle altre dimensioni che riguardano l’amore, affinché nessuno si senta trascurato e non pensiamo – con una fastidiosa retorica – solo alle cose zuccherose. 

Per questo motivo, le tre giornate che precedono la festa di S. Valentino, saranno dedicate ad altrettante attenzioni particolari. 

Nella prima, lunedì 11, vogliamo invitare i single, che magari sono dispiaciuti per non avere una persona da amare e da cui essere amati. Dietro a queste situazioni ci sono spesso storie di delusioni o sofferenze, e qualche sfiducia. Vorremmo pregare per loro, dar loro coraggio, e passare anche una bella serata a cena in un buon ristorante. 

Nella seconda, martedì 12, invitiamo tutti i fidanzati, specialmente quelli che si sposano nell’anno 2019, e le coppie di sposi, in modo particolare chi desidera celebrare il proprio anniversario di matrimonio. 

Nella terza, mercoledì 13, invitiamo tutti coloro che hanno vissuto il divorzio o la separazione, e tutte quelle coppie che vivono un momento di difficoltà: può essere una crisi di coppia, una preoccupazione legata ai figli, un problema dato dalla malattia. 

Confidiamo che non solo le persone particolarmente invitate in queste occasioni siano presenti, ma in qualche momento anche gli altri, proprio per esprimere la vicinanza, la preghiera insieme e quella comunione che edifica la comunità cristiana e consola.




Chi ama conosce Dio (1Gv 4,7)

Che l’amore è tutto / È tutto quello che sappiamo sull’amore.

Così recita uno dei versi più famosi di Emily Dickinson. Nella semplicità quasi ovvia di questa affermazione, la grande poetessa coglie l’essenza dell’amore: la sua forza totalizzante e le sue dimensioni misteriose; il fascino dell’esperienza amorosa che ci rapisce e la sua complessità; il duello di luci e ombre inspiegabili, che ci può procurare tantissima gioia tantissima sofferenza.
Andando dietro a questa intuizione, il nostro vescovo Matteo, tre anni fa, ha voluto che si celebrasse in occasione di S. Valentino e nella piccola chiesa a lui dedicata qui nella nostra parrocchia, la Festa degli Innamorati, per condividere la bellezza dell’amore e ricordarci che sta al centro anche della vita di fede: “Chi ama conosce Dio” (1Gv 4,7).
Amare è la strada per vivere.
Amare è la via per diventare santi.
In questa consapevolezza, siamo in compagnia con la grande tradizione della Chiesa. Tutti i più importanti documenti della Chiesa dal Concilio Vaticano II in poi (e anche prima!) lo affermano e lo ribadiscono: dalla Lumen Gentium alla Gaudete et Exultate di papa Francesco, passando per il magistero di Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
Quest’anno, però, abbiamo voluto ricordarci anche di tutte quelle situazioni di chiaroscuro, per stare vicini a chi vive o ha vissuto l’amore non solo in quel clima tutto zucchero e fiorellini a cui, magari, la festa laica di San Valentino vorrebbe farci pensare. Vorremmo farlo, però, in clima di comunione e di condivisione. Così, anche se abbiamo dedicato delle giornate con intenzione particolare, l’idea è che chi è sereno preghi per e sostenga chi non lo è; chi è affaticato, possa uscire da se stesso e rallegrarsi con chi invece, in questo momento è particolarmente felice.
Gli uni per gli altri, a sostenersi, camminando insieme e senza dimenticare nessuno: questa vorrebbe essere l’intenzione della festa e di questa intensa settimana che ci apprestiamo a celebrare.

Amore Fusionale

Amore fusionale: scultura di Giulietta Gheller

Per arricchire la riflessione e il clima festoso, sarà presente nella chiesa grande (per ragioni di spazio) un’esposizione di quattro complessi di sculture che hanno come soggetto l’amore, grazie alla collaborazione dell’artista Giulietta Gheller, che – a partire dall’utilizzo di materiali naturali – ha riflettuto sul tema delle metamorfosi, ossia della trasformazione che l’amore è in grado di operare. La mostra si intitola Amar perdona, citando il celeberrimo verso di Dante, che evoca la forza invincibile dell’amore, ma che – nella sua ambivalente potenzialità di significato – richiama la capacità dell’amore di riconciliare, costruire vicinanza e comunione. Le sculture ci accolgono nella navata della chiesa, quasi per coinvolgerci nello sguardo di amore che si sviluppa tra loro e riempire lo spazio sacro di questo richiamo all’amore umano e divino allo stesso tempo.
La solennità di San Valentino, però, nella nostra parrocchia è anche e soprattutto caratterizzata da una preghiera speciale e per gli ammalati e dalla benedizione per la loro guarigione, legata al culto delle reliquie presenti in chiesa. Quest’anno, poi, anche la memoria di S. Bernadette e della Beata Vergine di Lourdes rientrano nell’ambito della festa, così che celebreremo lun. 11 la messa con il Sacramento dell’Unzione degli Infermi (in S. Maria, ore 16) e gio. 14 le messe di S. Valentino con la speciale benedizione per gli ammalati (in S. Valentino).
Un programma ricco e intenso per la nostra comunità, che spero veda una grande partecipazione, caratterizzata soprattutto da questa attenzione: di pregare gli uni per gli altri. Non solo, quindi, di vivere i momenti a noi dedicati o che sentiamo più consoni, in base alla situazione che stiamo vivendo, ma di condividere anche gli altri con la nostra partecipazione e, laddove non sia possibile essere sempre presenti, comunque con la nostra vicinanza, amicizia, stima e intercessione.

Don Davide