“E cominciarono a fare festa” (Lc 15,24) racconta l’incredibile testo di questa domenica, dopo l’abbraccio più famoso di tutto il Vangelo.
La soluzione di molti conflitti, esteriori e interiori, si avvera in un abbraccio, nel bisogno di sentirci circondati di affetto, protetti e anche contenuti, perché talvolta facciamo paura a noi stessi.
Qui c’è anche il bacio affettuoso di un padre a suo figlio.
Un abbraccio e un bacio sono una diffusione di bene, come quando il Sole cade progressivamente su un prato di primavera e tutte le margherite lo salutano.
Sono certo che fa bene anche a voi e che lo desiderate tutti e tutte.
Perciò vi propongo due esperienze.
La prima. Chiudetevi nella vostra stanza, tirate giù le tapparelle e spegnete le luci. Pensate a che cosa vorreste che sia curato dentro di voi: abbiate il coraggio di pensare qualcosa che vi fa male. Se non avete nulla di negativo, pensate a godervi un momento per voi. Lasciate perdere la paura di risultare melensi o la noia per le cose religiose. Siete solo voi, non vi vede nessuno, non deve saperlo nessuno. Mettetevi le cuffie e ascoltate questo canto (LINK).
La seconda è la festa. Non conosco video più bello da proporvi che quello di “Baciami ancora”(LINK). Ma dovete sapere la storia. Jovanotti ha chiesto agli attori e alle attrici del film di girare un video con i rispettivi coniugi o partner, dove semplicemente stanno insieme, fanno festa, si abbracciano e si baciano. Ne è uscita questa meraviglia. Aprite le finestre in un giorno di sole o uscite all’aperto in un prato. Mettetelo a tutto volume. Se non avete gli auricolari, non preoccupatevi di disturbare chi vi sta attorno: gli farete solo bene. Se volete ballate, se potete baciate chi amate.
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