LA COMUNIONE

La Comunione è il sacramento con cui si esprime la nostra piena partecipazione all’edificazione del Corpo di Cristo, che è la Chiesa, e alla vita della comunità cristiana. Quando “facciamo la Comunione” entriamo in un’intimità singolare con il Gesù risorto, come quando egli apparve ai discepoli nel suo corpo glorioso, e simultaneamente affermiamo con un gesto che coinvolge tutto il corpo e la nostra vita, che io mi impegno in quella comunione, che mi sta a cuore la costruzione della comunità dei discepoli del Signore risorto, con cui io celebro l’Eucaristia.

Tuttavia, la Comunione è solo la dimensione personale del Sacramento dell’Eucaristia, che – anche se si concretizza nei santi segni del pane e del vino – in quanto memoriale dell’Ultima Cena comprende tutta la celebrazione della messa in tutti i momenti dell’anno liturgico, perché l’Eucaristia rende presente Gesù Cristo in mezzo alla sua comunità, divenendo il centro, la fonte e il culmine della vita della Chiesa.

Perciò, anche se nella formazione dei ragazzi la Comunione viene celebrata prima della Cresima, dovrebbe invece essere intesa come il vertice dell’Iniziazione Cristiana, perché a partire da lì, con la vocazione originaria nel Battesimo e la conferma dello Spirito Santo nella Cresima, ogni credente esprime la sua reale comunione con Gesù risorto e l’impegno personale di edificare la Chiesa.

Nel caso degli adulti che chiedono di accostarsi per la prima volta al Sacramento dell’Eucaristia e di fare la prima Comunione, questo significato è salvaguardato, perché sempre deve avvenire dopo che abbiano ricevuto gli altri sacramenti dell’Iniziazione cristiana: il Battesimo e la Cresima.

 

LA PRIMA COMUNIONE DEI RAGAZZI

Nella nostra parrocchia, ordinariamente, la prima Comunione viene celebrata verso la conclusione della 3° elementare. Si cerca, però, di far sì che non sia l’ultimo atto del percorso, ma che sia anticipata alla prima Domenica disponibile (rispetto al calendario parrocchiale) dopo Pasqua. In questo modo si recupera un’antica tradizione della Chiesa dei primi secoli: quella di offrire la catechesi dopo avere celebrato i misteri, come approfondimento dell’esperienza cristiana, e non solo prima, come preparazione. Inoltre, questo permette ai bimbi di partecipare altre volte alla Comunione, mentre ancora vivono gli incontri di catechismo, senza la pressione emotiva del giorno della loro festa. Per questo, nella nostra parrocchia, non diamo alcun risalto alla cosiddetta “seconda Comunione solenne” (tantomeno alla terza o alla quarta!), proprio perché preferiamo valorizzare l’aspetto di partecipazione ordinaria alla celebrazione domenicale e alla vita dalla comunità.

 

LA PRIMA COMUNIONE DEGLI ADULTI

Gli adulti che chiedono di accostarsi per la prima volta al Sacramento dell’Eucaristia, generalmente, sono inseriti in un itinerario più complessivo di Iniziazione Cristiana o di formazione. Perciò, è opportuno che parlino col parroco di persona al fine di adattare al meglio il percorso alla loro situazione e alle loro esigenze. Salvo casi particolari, la prima Comunione degli adulti avviene nella Veglia di Pasqua.

 

ALCUNE NOTE IMPORTANTI

  1. La Comunione si può ricevere solo all’interno della celebrazione eucaristica, mai come singolo atto di devozione personale, esclusi i casi in cui viene portata dai ministri incaricati (gli accoliti o i ministri straordinari dell’Eucaristia) ai malati, agli anziani o ad altre persone in difficoltà.
  2. La Comunione si può ricevere in bocca o sulla mano. Chi la prende in mano è invitato a consumarla subito davanti al sacerdote o ad accostarsi di fianco, per permettere lo scorrere della fila, ma a consumarla comunque subito, prima di tornare al posto.
  3. La Chiesa non ritiene più indispensabile confessarsi ogni volta che si desidera fare la Comunione, eccetto il caso in cui uno senta di essere in peccato grave. Anche in quel caso, è possibile comunque fare la Comunione con l’intenzione (da rispettare assolutamente) di confessarsi il prima possibile. In ogni caso, è molto più importante di questa casistica dal sapore troppo giuridico, che ogni credente si confessi periodicamente come cura della propria vita spirituale, e non come “tagliando” per fare la Comunione.
  4. È molto importante che vengano segnalate alla parrocchia le persone che vorrebbero fare la Comunione, ma sono impossibilitate a venire in chiesa perché malate, anziane o per qualsiasi altro motivo. La Comunione portata nelle case dai ministri incaricati è un rito antichissimo, che esprime la solidarietà di tutta la comunità cristiana. Spesso, persone che venivano a messa e facevano la comunione tutti i giorni, quando rimangono non più autosufficienti, non fanno più la Comunione perché si vergognano a chiamare o pensano di disturbare! Invece non è una scocciatura per il parroco, e non deve essere qualcosa di imbarazzante per chi la chiede! Quindi invitiamo tutti ad aiutarci a creare questa rete di solidarietà e di vicinanza, segnalandoci in tutti i modi (personalmente, per telefono o per mail) chi potrebbe avere piacere di fare la Comunione a casa.

 

Per informazioni:

Tel. 051 554256

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