Qualche anno fa ebbi una breve telefonata con un amico, di sera. Era stato un ragazzino della mia prima parrocchia, era cresciuto, si stava per laureare in Medicina e si trovava in Erasmus a Bruxelles.
Il giorno dopo mi raccontò che quando l’avevo chiamato era in un pub e aveva avvisato che si assentava cinque minuti, per salutare il suo amico prete. Dopo che era ritornato al tavolo, un giovane collega gli disse, testuali parole: “Io non ho mai conosciuto un prete, e tu ne hai pure uno che è tuo amico!”.
In Belgio è così: per molti motivi, anche brutti e tristi, di preti non ce n’è praticamente più.
In questa domenica, in parrocchia facciamo sentire la nostra amicizia a coloro che si stanno preparando a diventare preti. Sono pochi. Per quattro anni nella nostra città non diventerà prete nessuno.
So perfettamente che a molti questa cosa non interessa per nulla, per altri è addirittura meglio.
Ma a me dispiace.
Quando sono diventato prete io, nel 2003, c’erano ancora molti cappellani che stavano con i giovani negli anni più belli della loro crescita. Alcune delle amicizie più preziose che ho sono cresciute così: con dei ragazzi e delle ragazze con cui abbiamo camminato insieme per tanti anni, che adesso sono adulti, sposati, professionisti, con dei figli, in carriera, artisti… e che hanno un amico prete.
Con loro ho fatto di tutto: dal pregare nei posti più incredibili, al ripassare le versioni di latino alle 2 di mattina o cantare a squarciagola nei boschi, fino a giocare a scoutball in un campo con un metro di neve.
Ho pensato allora, semplicemente, di dedicarvi una canzone, per augurarvi di potere incontrare anche voi un amico prete e cantare insieme “Hai un amico in me”.
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