Set 20

Amministrare i beni di Dio

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La domenica di oggi ci propone la controversa parabola del cosiddetto “amministratore infedele”. A ben vedere, quest’ennesima storia magistrale inventata da Gesù non è complicata come sembra e il suo protagonista è tutt’altro che infedele.

Egli, infatti, viene colto nell’accusa di essere uno che sperpera i beni del suo padrone, molto ricco. A questa sentenza senza appello, segue il suo cambiamento, una vera e propria conversione. Egli si mette (finalmente) a fare davvero l’amministratore, facilitando, rimettendo i debiti, esercitando la benevolenza. Ci si aspetterebbe una dura reazione del ricco datore di lavoro, una causa intentata ai danni del suo ex collaboratore, invece quell’uomo loda il suo amministratore. È come se gli dicesse: “Oh, finalmente ti sei messo a fare l’amministratore come si deve!”.

Noi pensiamo subito a questioni economiche, al profitto e alle regole della giustizia umana, ma a Gesù non interessa nulla di queste cose. Lui vuole dire che per tutti noi, amministrare i suoi beni e non sperperarli significa riflettere la sua benevolenza, rimettere i peccati, perdonare, riconciliare, amare, aiutare, custodire, alleggerire i pesi.

All’inizio di questo anno pastorale, dunque, siamo ammoniti di non sciupare i beni del ricco Signore che è Dio. Essi sono la vita delle persone, le storie di ogni uomo e ogni donna che a lui sono cari, le lotte per il bene, i cammini di conversione, gli sforzi di amare nonostante tutto. Dio non tollera la nostra superficialità pastorale, lo sperpero delle risorse umane e spirituali, la banalizzazione del nostro impegno e la sprovvedutezza delle scelte.

Ma quando accettiamo che il suo richiamo giunga ai nostri orecchi e invece di impermalosirci o ritenere di avere fatto tutto bene lasciamo che ci converta, allora siamo spinti verso le persone che lui ci ha affidate. C’è un popolo numeroso che ha bisogno di cure e di interventi per alleggerire i pesi, sentire l’amore gratuito del Padre e fare esperienza di riconciliazione.

Questo significa essere buoni amministratori della multiforme grazia di Dio: essere al servizio dei beni di Dio, dei suoi tesori, che sono – in fondo – i cuori e le vite delle persone.

Don Davide

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