Feb 01

Il Battesimo di Gesù e la vittoria della fede

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La festa del Battesimo di Gesù è una domenica particolare nel calendario liturgico, perché si pone come cerniera tra il Tempo di Natale e il Tempo Ordinario. Essa infatti chiude le festività natalizie, con il clima peculiare che accompagna le letture di questo periodo, ma allo stesso tempo conta come I domenica del Tempo Ordinario.

Dopo avere contemplato l’umiltà di Dio, che si fa uomo in Gesù bambino nel piccolo paese di Betlemme e nelle condizioni più ordinarie, ora contempliamo l’umiltà di Gesù uomo adulto, che inaugura il suo “ministero pubblico” mettendosi in fila con gli uomini peccatori, condividendone – non per finta – la loro condizione e il loro destino.

È un momento di altissima rivelazione di Dio: così, infatti, Gesù mostra che il Padre si compiace nell’amare gli uomini e stare loro vicino proprio nella loro condizione di peccatori bisognosi di conversione e aperti al cambiamento.

Il battesimo di Gesù è anche una promessa: il gesto di purificazione, che compie Giovanni con l’acqua, sarà compiuto in maniera definitiva ed efficace dal dono dello Spirito Santo.

La liturgia, dunque, ci invita a meditare l’inizio di questo cammino stupendo e umanissimo di Gesù in mezzo alle nostre vite reali e concrete. Di qui il senso di riascoltare l’invito del profeta Isaia, nella prima lettura: “Cercate il Signore mentre si fa trovare, invocatelo mentre è vicino!”. Ora il Signore è vicino! Adesso cammina in mezzo a noi! Questo è il momento in cui, chiunque desideri scoprirlo in un modo rinnovato, può capitalizzare il suo desiderio!

Risuona un grande invito, per mezzo del profeta Isaia, all’inizio di questo anno liturgico: “O voi tutti, assetati, venite all’acqua; voi che non avete denaro, venite ugualmente! Comprate e mangiate senza denaro e senza spesa vino e latte!”.

E questo invito è sostenuto da una certezza stupenda: che nessuna delle parole del Signore tornerà indietro senza essere stata efficace, senza avere operato ciò che è nell’intenzione benevola di Dio.

Vorrei davvero, perciò, che tutti sentissimo questo tempo che ci è dato – il cammino dell’anno liturgico – come l’occasione preziosa per dare spazio a quell’intimo desiderio di avere un’amicizia personale e viva con Gesù, o riscoprirla, certi che lui non mancherà di farci sentire la sua presenza.

“Questa è la vittoria della nostra fede”, dice l’apostolo Giovanni nella seconda lettura: “quella che vince il mondo”. Qui, con mondo, si intende l’accezione negativa, le forze di peccato e di disgregazione presenti in esso, il mondo inteso come ciò che si oppone alla Nuova Creazione di Dio.

In questa settimana, tristemente, abbiamo visto in più forme questa realtà negativa, basti pensare ai tragici fatti di Parigi o della Nigeria. La liturgia ci propone un cammino di conversione, di incontro con Gesù e di autenticità cristiana, proprio come “arma pacifica della fede” che, però, è l’unica in grado di vincere queste forze disgregatrici che tutti gli uomini di buona volontà, vogliono vedere sconfitte.

Don Davide

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