Feb 08

Il servizio della cura e della consolazione

Di

I brani di questa domenica sono incentrati sul mistero del dolore e, in modo particolare, sulle sofferenze che deve sopportare anche un uomo innocente e giusto.

“Perché?” chiede Giobbe al suo Dio, che ha permesso a satana di sprofondarlo in un abisso di amarezza da fargli maledire il giorno della sua nascita. Tuttavia, Giobbe non rinnega il suo Dio, la sua fede in Lui, nelle sue promesse ed esplode in un grido: “Ricordati!”. Giobbe non è più solo nelle sue sofferenze, sa che “Il Signore sostiene i poveri” (Salmo) e infatti un giorno “si ricorderà” dell’uomo inviando suo Figlio sulla terra: “Uomo dei dolori” che assumerà su di sé tutta l’ingiustizia e il dolore del mondo. La sofferenza è uno dei motivi per cui cercare Dio: “Tutti ti cercano” dicono a Gesù i discepoli nel brano di Marco, come pure una causa della fatica di credere.

Gesù e i discepoli hanno appena lasciato la sinagoga di Cafarnao, dove il Signore aveva compiuto l’ultimo segno nell’economia della Prima Alleanza purificandola con la guarigione dell’uomo posseduto da uno spirito impuro; ora la guarigione della suocera di Simone (Pietro) è il primo segno della Nuova Alleanza, avvenuto nella modesta casa-chiesa dove è riunito il nucleo della prima comunità cristiana: Simone, Andrea, Giacomo e Giovanni.

Il quadro da domestico e quasi idilliaco si riempie, durante la giornata, di gente guarita e di demoni scacciati tanto che Gesù si ritira in un luogo deserto dove, prima dell’alba, il mattino seguente cerca il colloquio mai interrotto con il Padre.

La risposta alla disperata domanda dell’uomo di fronte all’apparente indifferenza o assenza di Dio nei confronti degli orrori, alle ingiustizie e alle violenze, che oggi come ieri si abbattono sull’uomo, è contenuta in un celebre e terribile racconto che ci ha lasciato Elie Wiesel nel suo libro “La notte”. Ebreo deportato e sopravvissuto ad Auschwitz racconta di una mattina in cui, in piedi per lunghe ore e col volto verso il patibolo, tutto il campo dovette assistere all’impiccagione per futili motivi di un giovane ebreo. Una voce, a lui vicina, mormorò: “Dov’è Dio?” e un’altra voce gli rispose: “E’ lassù con quel ragazzo!”.

Come Giona era stato inviato da Dio ad annunciare la salvezza a Ninive, ogni credente è “apostolo”, inviato ad annunciare l’inattesa e per certi versi insperata vicinanza del Signore già ora, su questa terra. Guai a noi, perciò, se non annunciamo questa Vangelo della Consolazione!

(Commento a cura di Gilberto Turchi)

image_pdfimage_print
,

Lascia un commento

Name *

Email *
Commenta *