Feb 15

La volontà di Dio per la vita

Di

La lebbra era considerata una malattia spaventosa perché – a causa di ragioni sanitarie, sociali e cultuali – escludeva dalla comunione con il popolo di Israele, popolo di Dio.

Impuro, impuro!” doveva infatti gridare il lebbroso da lontano in modo che tutti si fermassero ed evitassero di avvicinarsi.

Nel brano di Marco il lebbroso varca questa distanza e, avvicinatosi a Gesù, si prostra ai suoi piedi in un gesto di adorazione e di affidamento, consegnandosi nelle sue mani: “Se vuoi puoi purificarmi”. Così il lebbroso dichiara la sua fede nell’autorità di Gesù e nel suo potere di guarirlo. Gesù ebbe compassione di lui e “subito” stese la mano, lo toccò e gli disse: “Lo voglio…”.

La compassione, così frequente nel Vangelo di Marco, è sentimento tipico di Gesù, che così esprime l’amore materno e viscerale di Dio per la sua creatura, ed è fortemente legato al sentimento di misericordia.

  1. Francesco d’Assisi nel suo Testamento ricorda che il Signore lo condusse tra i lebbrosi e gli diede la grazia di usare tra loro misericordia.
  2. Paolino Serrazanetti, che alcuni di noi ebbero la grazia di frequentare, era solito ripeterci che è importante fare l’elemosina (era sempre circondato dai poveri e dai bisognosi della città), ma essa deve essere sempre accompagnata dall’atto di fissare gli occhi di queste persone, che spesso nella nostra società sono evitate come i lebbrosi.

Nella prospettiva anche dell’ingresso della Quaresima, siamo invitati a scoprire questo amore viscerale di Dio su di noi, e ad esprimerlo a nostra volta su tutti, specialmente quelli che allontaneremmo più volentieri.

Così scopriremo che la volontà di Dio è che l’uomo viva, sia liberato dal male e senta l’amore che lo circonda.

(Commento a cura di Gilberto Turchi)

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