“E così, sei tu!” pensa Maria, sognante, mentre avvolge di panni Gesù. Come ogni mamma finalmente si gode il momento in cui conosce suo figlio. Dopo averlo sentito e portato dentro per tanti mesi, ora lo vede, lo tocca. Non fosse per quell’aura luminosa, non ha davvero i segni di un infante diverso da tutti gli altri.
E anche Giuseppe lo osserva. Lo scruta, diremmo quasi. Inizialmente incredulo, poi rassicurato in sogno, aveva visto crescere la pancia di sua moglie. Eppure, come tutti i papà, aveva fatto fatica a rendersi conto davvero di avere un bambino. Ed eccolo lì. Vero, in carne e ossa. “Nostro figlio”, pensa.
Qualcosa di nuovo inizia per questa famiglia. I gesti di accudimento, l’apprendistato dei genitori, i primi passi nell’educazione, che incomincia dall’amore. E una trasformazione di vita radicale: il tempo speso, praticamente tutto, per un altro.
In questo gesto di sradicamento da loro stessi, Dio plasma un’alleanza ancora più amorosa di quella precedente, una storia della salvezza ancora inedita. Maria e Giuseppe, senza che se ne rendano conto, vengono trasformati. La loro trasfigurazione è già iniziata, ma sotto il cielo di Betlemme tutto viene ricreato, come un presepe che si fa nuovo ogni anno.
Anche per le persone coinvolte in questo evento, inizia qualcosa di nuovo. Prima di tutto lo stupore, la meraviglia che muove passi lenti e incerti, ma senza deviazioni, verso l’umanità di Gesù. Poi, forse, il senso di essere benedetti, di essere resi parte di qualcosa di inaspettato, una pace che scende nel cuore e va a riconciliare i nostri errori, a guarire le nostre ferite e i sensi di colpa. Infine, una promessa di pace per il mondo, che in quel cielo e in quella terra sembra tutto rappresentato.
Gesù mi invita, a compiere questo viaggio interiore verso lo stupore e la meraviglia. Guarda quello che accade, cogli i segni, i gesti di amore, la gratuità, i sorrisi delle persone! Esci da stesso, molto concretamente: spendi il tuo tempo per gli altri e l’Altro, non risparmiarti e non fare calcoli. Lascia perdere i tuoi sensi di colpa e il pensiero di non potere essere degno di quell’appuntamento e di quell’incontro! Non tutto è già fatto, ma Gesù inizia con te e insieme a te qualcosa di nuovo. La trasformazione del tuo cuore è in atto. Stai dando la tua vita e nemmeno te ne accorgi, mentre il Signore raccoglie ogni goccia di questo tuo dono.
Neanche vedi dove cadono le grazie che il Signore ricava da te, ma accade! Il cuore di quella tua amica è stato confortato; quel papà si è messo in gioco; quella ragazza ha incominciato a pregare; un giovane si educa alla pace.
La sorpresa ci coglie impreparati. Abbiamo desiderato tanto conoscerti, Gesù, vederti, toccarti, sapere che sei vero. Improvvisamente ti palesi a noi in ogni modo.
Così sei tu, Gesù: il tempo in cui, senza che ce ne accorgiamo, iniziano le cose buone che sono nel mondo e la nostra trasformazione.
Don Davide
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