Dic 29

Santa Famiglia

Di

Una Santa Famiglia? Perché no?

Tutti noi vorremmo una bella famiglia, una famiglia felice, addirittura una famiglia santa, se crediamo in Dio. Il brano del Vangelo che la Liturgia ci propone oggi parla proprio di questo: come è, come si riconosce la santità di una famiglia, quella di Gesù.

Il racconto non riporta miracoli o gesti speciali, ma solo gesti ordinari.

Ci viene infatti presentata una famiglia che va al Tempio e incontra altre persone, che appartengono ad altre famiglie, con età e storie completamente differenti: un vecchio e una vedova. Una famiglia che non si isola davanti a sconosciuti, ma si ferma e ascolta. E se non capisce, non rifiuta, non controbatte, ma ripone nel cuore, per pensarci con calma.

Sono cose normali, ma portano frutto.

Il figlio, la finestra aperta sul futuro di quella famiglia, cresceva in sapienza, età e grazia.

La santità di questa famiglia non viene dal fare cose straordinarie, ma dal modo in cui fa quelle normali.

Il racconto inizia e si conclude menzionando esplicitamente il suo stile: presentandosi al Signore, cioè vivendo sotto lo sguardo del Signore.

La famiglia di Gesù è allora certamente la Santa Famiglia, il modello per tutte le famiglie.
Ma anche della famiglia di Abramo e Sara, di cui parlano le altre letture, si può dire che sia stata una Santa Famiglia, perché anche loro hanno affidato la loro vita al Signore.
E noi? Anche noi possiamo affidare la nostra vita al Signore per far diventare Santa la nostra famiglia!

In questa famiglia c’è spazio per tutti: bambini, adulti e anziani.

Tutti contribuiscono e vanno ascoltati perché tutti hanno qualcosa da dire davanti al Signore. Per Maria e Giuseppe, per Abramo e Sara, il Signore era il Dio che con l’Alleanza sul Sinai aveva promesso di stare sempre col suo popolo per proteggerlo con la sua potenza. Per noi, il Signore sotto il cui sguardo porre la nostra vita è quel Gesù che, dopo aver vissuto nella sua famiglia, ha mostrato come la potenza di quella protezione si manifesta nella mitezza e nella tenerezza.

Questa festa ci dice allora come, vivendo sotto lo sguardo del Signore, anche noi possiamo essere una Santa Famiglia, se siamo adulti, o prepararci ad esserlo, se siamo giovani. E la bellezza della speranza che nasce dal fare nostro il senso di questa festa è l’augurio migliore per iniziare il nuovo anno.

Carla e Paolo Bassi

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