Dic 13

Le sentinelle e il Bambino

Di

C’è qualcosa di più bello della Corona dell’Avvento?

Non penso che, nella sua semplicità, ci sia effettivamente qualcosa di più suggestivo, capace di decorare e allo stesso tempo di richiamare al significato profondo della grande festa del Natale.

Della Corona ne esistono tantissime versioni; quella come la nostra in chiesa, con le quattro candele colorate: viola, rossa, rosa e verde; oppure quella con tutte le candele viola, o tutte rosse, o anche quella con la quinta candela – bianca – al centro. Attorno sempreverdi, o il vischio, o decorazioni a piacere. In chiesa accanto all’altare, come centro tavola, nelle camerette dei bimbi o addirittura nelle vetrine dei negozi… la Corona dell’Avvento è l’ospite attesa e gradita che non manca mai, appena ci si prepara al Natale.

Quando lo sguardo si posa si di essa, subito i significati si svelano.

Quattro candele incoronate: quattro candele regine, perché con la loro umile fiamma cominciano a rischiarare il buio. Esse sono timido, ma tenace presagio del Bambinello, che – improvvisa – farà sfolgorare una luce fortissima. Quel bagliore, però, non ci accecherà come quando qualcuno accende la luce di sorpresa al risveglio, perché i nostri occhi – soprattutto quelli dello spirito – si saranno già abituati a fissare la luce delle quattro sentinelle.

Cosa ci dicono, silenziosamente, queste sentinelle regine? Oggi, nella terza domenica d’Avvento lo possiamo capire, perché risuona nitidamente: “Coraggio, non temete! Ecco il vostro Dio, egli viene a salvarvi!” (Is 35,4).

Ogni candela che si accende è un piccolo incoraggiamento, come quando un papà in montagna dice alla sua piccola bimba: “Siamo quasi arrivati…”, anche quando si è appena partiti. Non importa. Quello che conta è l’incoraggiamento per fare tutta la strada, e quando dopo l’ultimo tornante si intravede il rifugio, ancora risuona la voce: “Coraggio, vedi, siamo quasi arrivati!”.

Non a caso la seconda lettura ci invita ad avere costanza… nella speranza, come l’agricoltore che aspetta che la terra produca il frutto. Il versetto più bello di tutto l’Avvento, infatti, dice proprio così: “Stillate cieli dall’alto e le nubi facciano piovere il Giusto. Si apra la terra e germogli il Salvatore” (cf Is 45,8).

Così la nostra Corona d’Avvento è come un fiore luminoso e quando tutte le quattro candele saranno accese, germoglierà presto il Salvatore.

Non c’è dubbio che attendiamo lui, e non c’è possibilità di confondersi. Nessun usurpatore si sognerebbe mai di venire nei panni di un bimbo e di invitarci a disporci… attraverso la piccolezza. Qualunque re importuno vorrebbe magnificenza e gloria, fasto e onori, ma non questo bambino re. Lui trova che siano ottime messaggere le sue sentinelle regine: un po’ di luce, colori che ci ravvivano, il verde della speranza. Tutto facendoci piccoli piccoli, umili, semplificati, senza pretese e senza preoccupazioni, perché in questo regno sorprendente, il più piccolo è considerato grande.

 

Don Davide

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